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Anche in assenza di capanne preconfezionate, i bambini hanno un’innata capacità a scovare l’angolo che meglio soddisfa la loro esigenza di rifugiarsi. Una tana può sorgere sotto un tavolo o all’interno di un armadio; può essere costruita con uno scatolone oppure facendo scendere una coperta da una base.
Provate a ripensare alla vostra infanzia e ai luoghi nei quali amavate rintanarvi. Nella mia esperienza, mio padre costruì nella mia camera una vera e propria casetta di legno con tanto di porta e tendine, ricordo con mia sorella fingevamo e giocavamo immaginandoci in tantissime situazioni differenti.
i bambini cercano spontaneamente piccoli spazi riservati, all’interno del contesto più ampio per poter contenere, come un guscio, l’ondata di emozioni e sollecitazioni; dove sperimentare al riparo dello sguardo dell’adulto.
Il senso di benessere e di appagamento è conseguente alla possibilità di :
– entrare e uscire dal nascondiglio, favorendo l’abilità motoria e la percezione della propria corporeità all’interno di uno spazio limitato
– portare con sé giocattoli o altri oggetti, per poterli custodire, tenere al riparo, giocarci, rassicurarsi e consolarsi
– fantasticare, grazie alla fantasia ricreano nuovi mondi attraverso l’immaginazione
– stazionarvi con gli altri amici
– osservare dall’interno cosa succede all’esterno
– semplicemente riposare
RUOLO FONDAMENTALE DELL’ADULTO
è quello di sostenere e comprendere il bisogno dei bambini di risevare uno spazio tutto loro.
Per avvalorare l’esperienza è importante non interromperli ad esempio riordinare solo quando è strettamente necessario (ad esempio se la capanna è stata allestita sotto il tavolo ed è ora di pranzare).
Inoltre possiamo sostenerli aiutandoli ad attrezzare la loro tana fornendogli coperte, foulard, lenzuola, teli, scatole.
L’angolo della tana diventa un’opportunità per concedere ai piccoli un po’ di privacy e riservatezza, rimanendo ad ogni modo all’interno di un contesto sicuro e protetto.
esempio di capanna/rifugio economica